Uno sguardo al cielo. Un viaggio sonoro in bilico tra semplice e complesso. Uno spaccato di realtà in cui la natura e la tecnologia riescono a coesistere insieme. Si potrebbe andare avanti ancora per ore per descrivere il disco di debutto di “Jaufenpass”. In “Cloud’s Eye” elettronica e ambient trovano l’armonia per convivere perfettamente, creando un ambiente onirico ricco di loop processati e riprocessati, suoni ambientali, stratificazioni e palette organiche. “È il viaggio che esplora la bellezza delle nuvole e la complessità del cloud computing”, è la spiegazione che da l’artista sul progetto.
Il modo con cui si potrebbe quindi definire “Cloud’s Eye”, altro non è che, il contrasto tra ciò che riteniamo semplice (la natura, le emozioni) e ciò che invece ci sembra essere complesso. È quest’ultimo che riesce ad avere lo spunto più interessante sul disco. La complessità dipinta attraverso loop elaborati, che simboleggiano la costante evoluzione, ripetitività della vita moderna e familiarità.
